L'impresa etiopica, nel 1935, suggerisce un nuovo genere radiofonico. Le cronache di regime sono una delle realizzazioni più efficaci dell'informazione radiofonica di questo periodo. A fianco alle cronache, e ai bollettini, si affiancano altre rubriche, come la cronaca sportiva, e la radiocronaca. E' la diretta.
Il 10 febbraio 1935 si inaugura il servizio radiofonico in collegamento con L'Estremo Oriente. La prima trasmissione, indirizzata a Shanghai , comprende messaggi dall'Ambasciata cinese a Roma e del Sottosegretario alla Stampa e Propaganda Galeazzo Ciano.
Il programma è ascoltato in tutta la Cina, le trasmissioni regolari avranno inizio il 12 marzo successivo. Il 16 febbraio cominciano le trasmissioni speciali per l'America del Nord captate e irradiate dalle Stazioni della NBC e della CBS.
La radio diventa sempre più uno strumento politico, mezzo del messaggio propagandistico, grandi altoparlanti vengono montati nelle piazze per i raduni oceanici del Regime. Ma la radio è anche uno strumento domestico, attorno al quale si riunisce la famiglia e la programmazione viene studiata per esaltarne le potenzialità.
Radio italiana anno XVI, EIAR 1937- 1938
Gli abbonati crescono rapidamente nella seconda metà degli anni '30 sino a raggiungere il prefissato traguardo del milione nel 1938. Il costo dell'utenza è di 81 lire.
La radio aveva cambiato le abitudini degli italiani. Il fascismo l'aveva imposta come megafono del pensiero unico e unificante, ma non aveva fatto i conti con la natura anarchica del mezzo, capace di superare i confini e abbattere barriere di qualunque natura.
Razza o non razza, appena fu chiaro che anche altrove si raccontavano ben altre verità, venne naturale mettersi in ascolto. E quale evento più di una guerra costringe gli uomini, paradossalmente, a cercare di parlarsi?
Nel 1936 la guerra di Spagna precede di qualche anno lo scoppio del secondo conflitto mondiale e migliaia di italiani si arruolano volontariamente nelle brigate internazionali per combattere l'ascesa del franchismo. Nasce Radio Barcellona.
Trasmissioni fatte di rapide traduzioni del notiziario spagnolo e informazioni provenienti dal fronte. Per confondere l'intercettazione fascista l'emittente va in onda con il nome di Radio Milano.
Stazioni radio ricevute al Centro di Controllo dell’EIAR durante la guerra di Spagna (le radio che si opponevano al regime fascista venivano classificate come stazioni di propaganda comunista)
Nel 1939 la Radiomarelli presenta il più piccolo ricevitore di produzione italiana: il Balilla. Solo 2 chili di peso, economico e funzionale si conquista un vasto mercato come ricevitore domestico.
Ma presto, le difficoltà belliche travolgono l'EIAR. All'inizio del '43 Il paese è spaccato in due. Accanto alle strutture radiofoniche che seguono il regime al Nord, nasce il servizio radiofonico dell'Italia liberata: Radio Bari, Radio Napoli e Radio Roma e la neonata RAI, nata dopo la liberazione di Roma. La via verso la liberazione non è uniforme.
Le emittenti bombardano di messaggi i propri ed altrui fronti interni. La radio, pur mantenendo una logica di propaganda, diventa un luogo di informazione fondamentale per la stessa sopravvivenza. La voce della vecchia propaganda perde giorno dopo giorno di credibilità.
Oltre a quella reale, un'altra temibile guerra si svolge nell'etere.
L'ascolto clandestino di massa delle emittenti alleate e nemiche fu una delle cause più evidenti della caduta dello spirito pubblico in Italia nei mesi che precedono la caduta del fascismo.
1935 - 1945