La Resistenza italiana (chiamata anche Resistenza partigiana) fu la guerra di liberazione condotta dall'insieme di individui, partiti e movimenti politici che dopo l'armistizio dell'otto settembre 1943 si armarono per opporsi alle forze nazifasciste che conservavano il potere nella parte centro settentrionale dell'Italia.
Alla Resistenza presero parte gruppi organizzati e spontanei di diverse estrazioni politiche, uniti nel comune intento di opporsi militarmente e politicamente al governo della Repubblica Sociale Italiana (RSI) e degli occupanti nazisti tedeschi. Ne scaturì la lotta di liberazione, conclusasi il 25 aprile 1945, quando l'insurrezione armata partigiana proclamata dal Comitato di liberazione nazionale per l'Alta Italia (CLNAI) consentì di prendere il controllo di quasi tutte le città del nord del paese, con l'esercito tedesco in ritirata di fronte all'avanzata delle truppe alleate. Era l'ultima parte di territorio ancora occupata dalle truppe tedesche in ritirata verso la Germania e soggetta all'azione repressiva delle formazioni repubblichine della Repubblica Sociale Italiana cui il movimento partigiano opponeva la propria resistenza. La resa incondizionata dell'esercito tedesco si ebbe il 29 aprile.
Per estensione, viene da taluni chiamato Resistenza anche il periodo che va dagli anni trenta (in cui presero vita i primi movimenti) alla fine della guerra, inglobando nel concetto di resistenza ogni forma di opposizione alla dittatura di Benito Mussolini.
Il canzoniere partigiano, come hanno ormai chiarito gli etnomusicologi, si compone essenzialmente di rielaborazioni, adattamenti, parodie di motivi precedenti, appartenenti alla tradizione militare o popolare, a inni del movimento operaio nazionale o internazionale, a canzonette di consumo. Pochi i canti originali, nel testo e nella melodia. Uno di questi è nato sui monti della provincia di Cuneo, in circostanze drammatiche che è giusto far conoscere.
Fischia il vento viene composto sull'aria di una canzone d'amore sovietica con il titolo di Katyusha del 1938. L'autore del testo è Felice Cascione. E' stata la più popolare canzone partigiana, diffusa ovunque durante la lotta armata in versioni sostanzialmente omogenee. L'autore del testo era un medico dell'ospedale di Oneglia divenuto combattente della 2a divisione d'assalto Garibaldi operante nella zona di Imperia, morto in combattimento.
Tre versioni di Pietà lì' morta
Pietà l'è morta modifica attualizzandolo il testo di un canto alpino del 1915-18. L'autore della modifica testuale e Nuto Revelli che nel 1944 partecipava alla Resistenza nel Vallone dell'Arma in Valle Stura nella provincia di Cuneo. E' tra le più famose canzone della Resistenza, su modulo musicale appartenente alla tradizione militare e utilizzato nella seconda guerra mondiale in Russia e in Albania e diffusosi rapidamente tra i partigiani della formazione Giustizia e Libertà del cuneese che provenivano in gran parte dalle fila degli alpini.
Due versioni di La badogliade con il testo
Sei versioni di Bella ciao
Bella ciao nasce in Italia centrale (Lazio, Abruzzo, Emilia) ed è la trasformazione del canto epico-lirico Fior di tomba, di cui si conoscono versioni già sulla medesima aria. Poco diffusa durante la guerra partigiana, e solo in alcune regioni, è divenuta attorno al 1965 (in una vera invenzione della tradizione) il canto per eccellenza della Resistenza italiana essendo accettabile da tutti per il suo contenuto esclusivamente patriota e l'assenza di accenni a partiti politici e a riferimenti ideologici.
altre versioni, testo e possibili origini di Bella ciao
Su Bella ciao da sempre ci sono state molte storie per identificarne la sua origine che qui vogliamo raccontare:
1. Melodia derivante da un canto di lavoro delle mondine della provincia di Vercelli; ipotesi sostenuta in origine dai ricercatori Bosio e Leydi e messa in dubbio da Vasco Scansani nel 1965. Vedi l’Unità del 7 dicembre 2003.
2. Melodia derivante dalla musica Klezmer dell'est Europa sostenuta da Jenner Maletti su La REPUBBLICA del 12 aprile 2008 ma smentito da Carlo Loiodice in Bella questa di Bella ciao pubblicato in rete il 6 maggio 2008.
Quattro versioni di Dalle belle città (I ribelli della montagna)
Uno dei più intensi e significativi inni partigiani, Dalle belle città (Siamo i ribelli della montagna), viene creato nel marzo del 1944 sull'Appennino ligure-piemontese, nella zona del Monte Tobbio, dai partigiani del 5° distaccamento della III Brigata Garibaldi "Liguria" dislocati alla cascina Grilla con il comandante Emilio Casalini "Cini". Sulle circostanze e modalità reali della genesi di questo originale canto della Resistenza, disponiamo della testimonianza diretta di Carlo De Menech, allora diciottenne commissario politico del distaccamento.
Resistenza italiana (1943 - 1945)