Scortato da guardie delle SA, un gruppo di leader socialisti arriva al campo di Kislau, uno dei primi campi di concentramento. Germania, 16 maggio 1933.
Fin dal suo avvento al potere, avvenuto nel 1933, il regime Nazista aveva cominciato a realizzare una serie di strutture destinate a imprigionare e poi eliminare i cosiddetti “nemici dello Stato”. La maggior parte dei prigionieri, in quel primo periodo, era costituita da cittadini tedeschi: comunisti, socialisti, social-democratici, Rom (Zingari), Testimoni di Geova, omosessuali, e individui accusati di comportamenti ritenuti asociali o devianti. Queste strutture venivano chiamate “campi di concentramento” in quanto servivano a “concentrare” fisicamente i prigionieri in un unico luogo.
Il lager di Börgermoor - Papenburg in un’immagine notturna
Disegno di un internato: il lavoro dei soldati nella palude
La riproduzione Wir sind die Moorsoldaten in una cartolina commemorativa
Die Moorsoldaten, il più noto canto della Resistenza tedesca e forse anche il più bello in assoluto del movimento operaio tedesco, nacque nel 1933 nello Staatlicher Preussischer Konzentrationslager I Börgermoor-Papenburg, uno dei primi lager istituiti dal regime nazista per rinchiudervi principalmente i più pericolosi oppositori politici (socialisti, comunisti, anarchici). I deportati del lager di Börgermoor, cui ancora era permessa qualche attività di svago, istituirono un circo-cabaret che chiamarono ironicamente Zirkus Konzentrazani, da Konzentrazion cui era stato aggiunto il suffisso –ani dal sapore italiano, come i cognomi di molti circensi. Al circo fu quindi proposto di esibirsi sia davanti ai detenuti, sia davanti ai guardiani delle SS. Dopo grandi discussioni tra i deportati, fu deciso di accettare la proposta; uno degli argomenti fu il modo in cui dimostrare alle SS che, nonostante le durissime condizioni di vita, le privazioni e le torture cui erano sottoposti, i deportati non si erano piegati né spezzati. Il testo di Die Moorsoldaten fu scritto da Johann Esser ed eseguita per la prima volta il 27 agosto del 1933 al termine di quella rappresentazione. Il compositore della musica della canzone, Rudi Goguel, molti anni dopo, raccontò con queste parole quella prima e drammatica esecuzione della canzone
“I sedici deportati cantori, tra i quali vi erano diversi membri della Corale Operaia di Solingen, entrarono in scena con le loro divise verdi di polizia, che allora servivano da divise anche per i detenuti, e con delle vanghe sulle spalle. Io li precedetti vestito di una tuta blu, con un manico rotto di vanga a mo’ di bacchetta da direttore. Il ritornello veniva eseguito dopo ogni strofa; all’ultima strofa comparvero anche le SS coi loro comandanti, che si misero incredibilmente a cantare apertamente il ritornello assieme ai detenuti, poiché anche loro si consideravano dei ‘soldati del pantano’. Alle parole …Dann ziehn die Moorsoldaten nicht mehr mit den Spaten ins Moor, i sedici cantori piantarono le vanghe nella sabbia ed uscirono dal palco, lasciando le vanghe piantate nel terreno paludoso in modo che sembrassero le croci di un cimitero.”
Le SS non avevano evidentemente ben compreso all’inizio di che cosa davvero parlasse il canto. Già due giorni dopo, esso fu severamente proibito. Alcune copie però erano state fatte, e furono fatte uscire clandestinamente dal lager per opera del deportato Otto Gaudig, di Mühlheim, che lavorava come calzolaio nel campo. Riuscì ad infilare alcuni fogli contenenti il testo e la musica del canto tra la suola e la tomaia delle scarpe, per essere sicuro che qualcuno le potesse far uscire. Così avvenne. Già nel 1935 era arrivato a Londra, dove il compositore antinazista Hanns Eisler rielaborò la musica scritta fortunosamente da Rudi Goguel e la affidò al canto del tenore proletario Ernst Busch.
Quando Busch giunse nel 1936 in Spagna per combattere nella Brigata Internazionale Thälmann, la registrò, il 3 ottobre dello stesso anno, in un disco intitolato Seis Canciones para la Democracia, sia nella versione tedesca che in quella spagnola, Los soldados del pantano. In breve la canzone divenne uno degli inni della Resistenza europea al nazifascismo. Tutte le brigate internazionali ne prepararono una versione nella loro lingua.
Targa commemorativa per Goguel, Rudolf , Berlino Friedrichsfelde Zentralfriedhof, Pergolenweg
Targa commemorativa del Moorsoldatenlied sulla tomba di Johann Esser nel cimitero di Trompeter (Rheinhausen)