A conferma della diffusione in ambito popolare del repertorio operistico ci sono i minestroni; la riutilizzazione delle arie di un’opera viene chiamato, a seconda delle zone, Minestrùn o Risott e nella provincia di Imperia Remescellu (rimescolamento); tutti termini che danno bene l’idea di impasto e di collazione di materiali diversi attuata nelle osterie da parte della “società” maschile con intenti di realizzare situazioni comiche o di scherzo. Un esempio lo troviamo nella registrazione effettuata a Vico di Capovalle il 31 ottobre del 1971: il brano inizia con una citazione dal IV atto dell’Aida di Verdi per poi continuare con materiali di origine diversa fino all’altra citazione verdiana della celebre aria Celeste Aida per continuare con melodia e parole di tutt’altra provenienza.